Uno scrigno di tradizioni e saperi. Nuoro è autenticità in purezza. L’Atene sarda, il paese più colto e battagliero custode della cultura che incarna lo spirito sardo. La piazza dedicata al poeta Sebastiano Satta, i grandi gessi in equilibrio tra realismo e simbolismo di Francesco Ciusa, le sculture con materiali della tradizione locale di Costantino Nivola, il museo MAN dedicato all’arte contemporanea e quello Deleddiano nella casa natale della scrittrice sarda. Tre piani tra le scritture e gli oggetti personali che raccontano Grazia Deledda prima della fama e dopo la consacrazione con il Premio Nobel per la letteratura. E poi la storia del costume e della manifattura artigianale raccolta nel Museo Regionale Etnografico e le testimonianze delle antiche origini nel sito archeologico di Tanca Manna. In cima alla città, custode di purezza e dolore, il monte Ortobene con la statua del Cristo Redentore. Attorno una terra ancora selvaggia di foreste e leggende che si stende ai piedi del Monte Gennargentu, viottoli di pietra e borghi incastonati dove sopravvive una dimensione antica della vita. Lo testimonia la processione dei "Mamuthones", che danzano al suono di campane e campanelli legati sul corpo. I loro volti mascherati tramandano il mistero dei primi abitanti dell’isola, il popolo nuragico. E’ possibile ancora seguire i sentieri dei pastori e incontrare perfettamente conservati nuraghe e Domus de Janas scavate nella pietra oltre tremila anni fa. La genuinità di un territorio dove incontrare artigiani che sanno trapiantare il loro antico sapere su gioielli in filigrana, tappeti, arazzi e prodotti unici per profumi e sapori come l’olio d’oliva, il potente vino Cannonau e i formaggi dei pascoli barbaricini. Un viaggio per gustare l’anima della vera Sardegna.

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